La Sindone e l’uomo della Sindone. Storia delle storie. Il punto sulle ricerche.

2015-09-12- locandina sindoneSabato 12 settembre, ore 17
Museo della Beata Vergine di San Luca
P go to website.zza di porta Saragozza 2a

Nel quadro della Festa della Storia, il Museo apre la sua stagione di eventi con una conferenza decisamente interessante, tenuta da Fernando Lanzi e Luigi E. Mattei.

La recentissima ostensione della Sacra Sindone ha richiamato l’attenzione sulla preziosa reliquia. Il suo viaggio, da Gerusalemme alla Torino dei giorni nostri presenta aspetti misteriosi e pone interrogativi  che spesso scatenano le più inquietanti fantasie. La realtà è come sempre più affascinante dei racconti fantastici, e la scienza, con i suoi esami – utilissimi se ben condotti e dannosi e falsificatori se effettuati… senza metodo scientifico – nel tempo è venuta in aiuto e oggi gli esami più approfonditi hanno permesso di fare luce sulle storie del Telo sindonico.

Al punto che è stato possibile, con un  particolare procedimento, elaborare dalla figura impressa sul lino una rappresentazione tridimensionale, realizzata in bronzo da Luigi E.Mattei, oggi presente nel Complesso Stefaniano di Bologna.

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Arte e pietà: come si guarda un quadro

Madonna di San Luca POST RESTAURO, RICEVUTA DA MON. TESTISabato 5 Settembre 2015, ore 21
Teatrino della Pieve, Lizzano in Belvedere (BO)

Gioia Lanzi, per l’associazione Cultura Senza Barriere e per il Centro Studi per la Cultura Popolare, tratterà di come l’arte possa essere espressione del rapporto con Dio, servire al culto, sostenere e trasmettere la fede, di come le forme delle arti aderiscano o meno al messaggio del sacro, di quante volte sotto un titolo religioso si presentino invece figure del tutto profane. E tutto ciò per aiutare a comprendere quale sia l’elemento formale, il “vettore grafico” del sacro e del sacro cristiano, come ebbe a dire il grande A. Grabar, uno dei “padri” dell’iconografia e dell’iconologia. Egli seppe ben cogliere il persistere di moduli figurativi dell’arte classica nell’arte cristiana e il progressivo formarsi in questa di specifiche forme iconografiche.

Il rapporto fra forma e contenuto, che cosa sia il bello di un’arte formalmente alta e il bello di un’arte semplicemente devota; come forme semplici possano essere veicoli di significati complessi, come forme affascinanti possano invece portare significati lontani dal sacro cristiano. Nel tempo si è passati dal ritenere unica e vera solo l’arte del Rinascimento e se possibile del Rinascimento toscano, all’estasiarsi come davanti a forme perfette per ogni schematica figuretta di valore semplicemente etnografico e antropologico. Una sola conversazione, non può esaurire il tema, che il Centro Studi ha già affrontato nei suoi corsi, ma può almeno tratteggiarlo, ed invitare quanti entrano nelle chiese e nei musei ammirano opere che nascono dalla e per la trasmissione e la testimonianza della fede, a vederle e guardarle con occhi più attenti e più capaci di cogliere la profondità dei significati di opere e architetture.

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La via delle Maestà nell’Alto Reno

Senza titolo1Domenica 2 agosto, ore 17,15
c/o Santuario della Madonna dell’Acero
ai piedi del Corno alle Scale (Comune di Lizzano in Belvedere)

il Centro Studi per la Cultura Popolare e l’Associazione Cultura Senza Barriere, nelle persone di Fernando e Gioia Lanzi, terranno una conversazione sulle “maestà”, cioè quelle immagini sacre che dai muri stradali, da pareti di casa o da pilastrini, accompagnano chi cammina sulla nostra montagna.
Si tratterà delle forme di questa espressione della pietà popolare lungo la valle del Reno, dove si trovano maestà, spesso legate a santuari, da Casalecchio a Pistoia.
In particolare, e in preparazione alla festa del 5 agosto al santuario, si tratterà qui di quella deviazione dalla via verso la Toscana che da Silla sale al santuario della Madonna dell’Acero, con una fila completa di pilastri in macigno da Ca’ di Berna: ex voto dell’inizio del ‘900, restaurato negli anni ’80, i pilastri costeggiano nel bosco l’antico sentiero che si percorreva per giungere al santuario e magari passare in Toscana.

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Da Monteacuto all’Orsigna: l’esperienza di una via francigena

155 232Sabato 4 luglio, ore 17.00
c/o Martignano (Ex Colonia Ferrarese)
Lizzano in Belvedere

una conferenza a cura del Centro Studi per la Cultura Popolare.
“Da Monteacuto all’Orsigna: l’esperienza di una via francigena”
“Chi cammina trova sempre il suo angelo”, direbbe E. Wiechert: a Lizzano in Belvedere, presso il Martignano (ex-Colonia Ferrarese) alle ore 17,00 Fernando Lanzi illustrerà l’esperienza diretta di un percorso a piedi, che si inserisce nel grande numero delle vie di pellegrinaggio verso Roma.
Un cammino che scollina, coinvolgendo monti tra l’Alto Reno e la Toscana, e che termina là dove Tiziano Terzani, dopo aver girato il mondo, trovava il suo “buen retiro”.

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2015-07-04- da monteacuto a orsigna